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martedì 22 novembre 2011

L'ultimo crollo

Mercoledì, 25 Agosto 2010
Buonasera a tutti. Lavorando con l'obiettivo di esporvi la situazione attuale, è necessario affrontare il dolore e raccontarvi dell'ultimo Crollo.


A novembre dell'anno scorso ci siamo innamorati. Tutte le carte di Cuori erano in tripudio. Era un ragazzetto diciannovenne, fragilissimo e diffidente.  Ax non si fidava di nessuno, rispondeva male a chiunque lo avvicinava e se ne stava da solo a guardare il mondo con distacco. Piano piano siamo riusciti a entrare nel suo mondo e a capire cosa si nascondeva dietro quella facciata ruvida, soprattutto grazie a (o per colpa di)DonnadiCuori e la sua Sindrome della Crocerossina.


Ax viveva da recluso da 9 mesi. Dopo essersi dichiarato gay alla madre, aveva assistito alla recisione di tutti i suoi rapporti d'amicizia e sociali ad opera di quella donna sola e terrorizzata. Il padre, violento e collezionista di armi, era di sicuro la persona meno adatta a cui comunicare la situazione. Era prigioniero delle ansie della madre... e questo avrebbe portato alla rovina anche il nostro rapporto.


Siamo stati un maestro per Ax. Adoravamo vederlo dipendere da noi, ci sentivamo forti ad essere la sua forza. Gli abbiamo ricordato come si sta bene tra amici e gente che ti vuole bene. Gli abbiamo insegnato ad amare. Lo abbiamo amato di un amore puro e innocente. Abbiamo noi stessi riscoperto l'amore, che credavamo una chimera per colpa del  C R O L L O   di due anni fa... ma questa è un'altra storia e ne parleremo a tempo debito.


Il nostro era un rapporto telefonico. Godevamo di ogni istante in cui potevamo vederci, soprattutto durante i corsi universitari. Non poteva uscire. Quando la madre scoprì che frequentava un ragazzo, gli tirò un ceffone mentre si stava radendo. Quel giorno si presentò in lacrime con un brutto taglio sul labbro, dicendo che non poteva trascinarmi in tutto questo. Aveva ragione. Ma il Reparto Orgoglio (comandato da RediPicche) non ne voleva sapere: la situazione difficile non avrebbe intaccato il nostro amore. Lo rassicurai, piangemmo insieme e ci ritrovammo più uniti che mai.


Senza saperlo, ne feci una malattia. Miravo alla costruzione di un rapporto normale, e passo dopo passo ci stavamo arrivando. Il sabato sera potevamo vederci. Per arrivare da lui da casa nostra ci mettevamo 40 minuti abbondanti, e alle 11 aveva il coprifuoco. Abbiamo fatto l'amore per la prima volta dopo 6 mesi di rapporto. Ma la madre era onnipresente. Ogni volta che era con me lo chiamava, gli chiedeva dov'eravamo e cosa stavamo facendo.


Abbiamo fallito. Miseramente fallito. Noi, arrivate all'ottavo mese, non abbiamo sopportato oltre. Quella notte doveva semplicemente fermarsi da me a dormire, saremmo partiti il giorno dopo per una giornata di svago insieme e mi avrebbe evitato una levataccia per andarlo a prendere a casa. Eravamo d'accordo da tre settimane, la madre aveva dato il nulla-osta. Ed ecco che, al telefono...


Ax: "Ascolta, ma se tu venissi a prendermi domani? Non vorrei far soffrire la mamma, sai com'è..."

noi: "Ma siamo già d'accordo che ti fermi! ...è stata lei, vero?"

Ax: "...sì."

noi: "Non mi interessa. Prendi una posizione. Ribellati. Fa' qualcosa... ti prego..."

Ax: "Sono uno stupido. Non dovevo aprirmi con lei. Mi sono rovinato da solo. ...e tu? Perché non sei ancora dichiarato in famiglia? Sono l'unico idiota?"

noi: "Non sei un idiota. Sei coraggioso. Non sono dichiarato perché per me è comodo così. Evito tanta sofferenza alle persone che amo. Non cambierebbe nient'altro..."

Ax (glaciale): "Ah. Sei comodo. Buon per te..." click.


Lo richiamiamo subito. Accettiamo di parlare con sua madre. Già pregustiamo il sapore della disfatta più completa...


noi: "Signora, cosa ci sarebbe di male se si fermasse stanotte? I miei non hanno nulla in contrario, già lo conoscono come mio amico e gli vogliono bene..."

lei: "Non se ne parla. È troppo presto per me"

io: "Ma signora, sono otto mesi..."

lei (fuori di sè): "MA NON SONO OTTO ANNI!"

io: "...ma sono mesi della vita di suo figlio... mesi che non torneranno più..."

lei: "Non mi interessa, non sei nessuno per parlarmi così"

io: "Senta, se solo ci conoscessimo forse riusciremmo a superare questo blocco... Non usciamo domani, la vengo a trovare così parliamo..."

lei (pazza): "ASSOLUTAMENTE NO!"   
Ax (in sottofondo): "Lascialo parlare!"    
lei: "È UN PREPOTENTE!"


corda

Click. Abbiamo riagganciato. Un prepotente. Ecco cosa siamo. Mio fratello mi ha trovato così, impietrito. Guardavo nel vuoto e non vedevo niente. O forse vedevo tutto. Crollo. Ecco il Crollo. Il Castello era caduto. Mi abbracciò. Dopo dieci minuti di vuoto totale, le lacrime. E una sola parola ripetuta istericamente: "NO".




Mi arriva un sms: "Come hai osato offendere mia madre?"
No. No. No. No... NO. NO!

Non rispondo. Mi alzo, vado in soggiorno. "Mamma, papà... devo parlarvi seriamente".


Quello fu l'inizio della Ricostruzione. Il resto solo parole al vento.


Tutto questo risale al 21 Giugno. Allora ero in cima con SeidiQuadri. Oggi sono ancora in cima, con FantediFiori. Chissà che significa... Un ragazzetto solo, succube di sua madre, sempre nella mia mente. Non ha avuto la forza di uscire dal suo abbraccio soffocante. L'ho lasciato così, assicurandomi che tutti i nostri amici in comune si dedicassero anima e corpo a lui.
 Non l'ho più sentito da allora. Lo penso e lo sogno frequentemente, anche ora che sta nascendo qualcosa con un'altra persona. A breve gli scriverò... so del suo nuovo ragazzo, della nascita del suo nipotino... Voglio sentirmi dire: "Ora va tutto meglio". Perché gli voglio un bene dell'anima.
                           
FantediCuori

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